C’era una volta una suola

 Oggi facciamo una pausa dal viaggio all’interno del nostro catalogo: ci siamo resi conto di una grave mancanza che non può sussistere in un blog che vuole spiegare al pubblico cosa faccia e quale sia il lavoro di un suolificio.

Come sai, la nostra attività è praticamente ventennale e, proprio per questo, pensiamo di aver imparato una o due cose sul mondo delle suole e delle scarpe. È per questo che, prima di essere imprenditori, ci consideriamo veri e propri artigiani che ogni volta mettono passione e competenza in quello che fanno. E le nostre suole, tra le varie cose che possono fare, esprimono proprio questo: classe e affidabilità.
Insomma, che tu debba calcare un red carpet o debba andare a fare una passeggiata la domenica mattina, le nostre suole ti conferiranno quell’aura di adeguatezza e nonchalance a cui tutti aspirano.

Del resto si sa che quando si indossano capi e accessori di qualità indiscussa la nostra autostima schizza verso mete altissime facendoci sentire le regine e i re del mondo.

Il nostro segreto, da bravi artigiani di corte al tuo servizio, è quello di essere perfezionisti e durante gli anni siamo riusciti ad aggiustare ogni minimo dettaglio che riguarda la creazione delle nostre suole. Tutto per rendere le tue scarpe grandi.

La storia dei nostri prodotti non inizia in modo rivoluzionario: tutti sanno che per avere ottimi risultati, anche le premesse devono essere eccellenti. I materiali che ricerchiamo, quindi, non sono di certo di seconda (per non dire terza) categoria, ma giocano in Serie A vincendo ogni anno il loro campionato. Conosciamo tutto di loro: composizione, provenienza e tutte quelle informazioni che possono aiutarci a capire come trattarli. Perché il rispetto della materia prima passa sempre dalla conoscenza della materia stessa, o no?

Il secondo, importantissimo step, vede l’entrata in campo di un elemento essenziale per la produzione: le nostre mani. Vi ricordate quella canzone che si cantava da piccoli “le manine laboriose tante cose sanno fare”? Ecco, le nostre sono manone che sanno fare una cosa alla perfezione: SUOLE. Il nostro tatto e le nostre capacità manuali sono l’arte vera del nostro mestiere, quello che ancora ci fa restare in contatto con il mondo della tradizione. Mani che, quindi, lavorano sodo per i tuoi piedi, felici di farlo.

Il terzo, ultimo step, riguarda il futuro. L’innovazione non ci spaventa, anzi, siamo lieti di abbracciare e fare nostre tutte quelle tecnologie che possono semplificare il nostro lavoro. Insomma, un piede nella tradizione e l’altro nella tecnologizzazione sono un connubio che pare funzionare proprio bene. Non abbiamo proprio paura di mettere le mani (o i piedi?) avanti e scommettere su strumenti che molti accantonerebbero subito.

Siamo noi i rivoluzionari? Forse sì e siamo davvero felici di ricoprire questo ruolo.

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